sabato, dicembre 02, 2006
BUGIARDOPOLI
Ben l’ottantacinque per cento. Tanti sono gli italiani bugiardi. Tra di essi, così come per gli animali della fattoria di Orwell, ve ne sono alcuni più bugiardi degli altri. Essi sono talmente bugiardi da riuscire perfino a mentire a se stessi.
Non è difficile intuire quali personaggi appartengono a tale categoria, che richiede una buona dose di abilità, perché a differenza della semplice bugia, che si riferisce ad una cosa falsa che in buonafede si crede, però, vera, la menzogna è riferita ad una cosa falsa che si sa che è falsa.
Non è da tutti, ovviamente, saper propinare in modo convinto eresie e baggianate. Occorre maestria e talento artistico per evitare di essere immediatamente colti in castagna, correndo il rischio di rendersi protagonisti di ridicolaggini e magre figure, poco confacenti soprattutto a quanti sono impegnati nella vita pubblica.
Oggi, è molto più difficile di un tempo, farla franca, in quanto gli approfonditi studi comportamentali sulle persone permettono, oramai, di evidenziare con buona approssimazione il diffuso vizietto italico ad abusare della umana credulonità.
Tutti sanno, ad esempio, che esiste una correlazione molto stretta tra la propensione alle bugie ed alle menzogne ed il segno zodiacale di appartenenza. Vediamo di fare una prova empirica attraverso i personaggi delle politica e delle istituzioni che, proprio per la funzione svolta, dovrebbero far parte di quella quota del quindici per cento di italiani esenti dai peccati della mancata verità.
L’Italia negli ultimi quindici anni è stata irrimediabilmente in mano a Prodi o a Berlusconi, così diversi, così simili, tanto che su un magnifico sito internet, è stata efficacemente prospettata la figura del “Berlusprodi”, essere bifronte ,capace di rappresentare contemporaneamnte la destra e la sinistra, a seconda della responsabilità governativa ricoperta .
Prodi ricade sotto il segno del Leone e Berlusconi sotto quello della Bilancia, che sono ambedue caratterizzati dall’esagerata ricerca di porsi al centro dell’attenzione fino al punto di autoconvincersi che solo essi possono cambiare la scomoda realtà che viviamo e con ciò giungere a gonfiare la verità, adattarla, modificarla, snaturarla, ripudiarla.
Insomma, ogni volta che hanno governato, si sono talmente convinti di doverla dire sempre più grossa che alla fine hanno sconfessato le promesse fatte, i propri elettori e finanche se stessi.
Che dire poi, della rappresentazione regionale lucana, che supera qualsiasi altra concentrazione astrale di segno menzognero.
Della categoria di Prodi e Berlusconi, oltre alla vicepresidente del consiglio, Rosa Mastrosimone, ne fa parte l’Assessore all’agricoltura, Gaetano Fierro, il quale per gli indiscussi meriti acquisiti in questo campo nel corso degli anni, verrà prossimamente insignito del “premio Ig-nobel” del secondo millennio.
La sua scoperta, quella dell’inaffondabile sistema di galleggiamento politico-istituzionale resistente sia agli urti esterni che alla Potenza degli attacchi dall’interno, è già oggetto di studio e di culto da parte delle nuove generazioni di politici rampicanti, pronti ad avvinghiarsi all’albero dei frutti sonanti, ancor più tentatori della mela traditrice.
Vi è poi un terzetto di tutto rispetto, Rocco Vita, Erminio Restaino ed Emilia Simonetti, appartenente al segno dell’Ariete che, è sperimentato, si caratterizza per mascherare le frequenti marachelle proprio attraverso il ricorso alla pratica bugiardaiola, né più né meno, come i loro colleghi Gemelli, Antonio Autilio, Roberto Falotico, Marcello Pittella e Gennaro Straziuso, bugiardi per un eccesso di fantasia e per un difetto di memoria che li porta a non ricordare al mattino quanto hanno detto la sera precedente.
Ma il meglio della sintonia popolarmentitoria è rappresentata, ovviamente, dal gruppo dei Verginelli, composto da Gigi Scaglione, Franco Mattia ed Agatino Mancusi, del quale fa indiscutibilmente parte il governatore regionale, Vito De Filippo.
Essi sono avvezzi a raccontarle di tutte le stazze e di tutti i colori, per autoassolversi dai peccati commessi, ma con la convinzione di agire per il meglio secondo un innato istinto manipolativo. Sono convinti di interpretare il pensiero di Papa Sisto V, secondo cui “il fingere è un vizio comune, ma il ben fingere è una virtù particolare”.
E’ proprio vero che in Basilicata, non solo la verità è rara, ma si riesce anche a mentire sulle bugie!
Gianmatteo del Brica
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