venerdì, novembre 03, 2006

 

NOMINATION


Taccuino n. 36

Non ci siamo molto lontano. Dopo lo spettacolo offerto per le nomine negli Enti, oramai il consiglio regionale della Basilicata somiglia sempre più a una specie di reality show, una rappresentazione indecifrabile di uno scenario istituzionale dove non si capisce bene a che punto finisce la realtà e quando inizia la finzione.
La contesa semiseria riguarda oltre cento enti, comitati, uffici, commissioni, fondazioni, e chi più ne ha ne metta, concepiti con prolificità inimmaginabile per una regione a saldo demografico negativo e istituiti con la scusa di rafforzare e modernizzare l’azione pubblica nel governo dei processi per lo sviluppo economico e sociale.
Riflettiamoci un attimo su. Di quanto può migliorare, ad esempio, la qualità della vita dei cittadini lucani, con la nomina dei nuovi dirigenti del Comitato Misto paritetico sulla regolamentazione delle servitù militari (sette componenti effettivi, più un supplente), dei Consigli di aiuto sociale presso i capoluoghi di ciascun circondario dei Tribunali regionali (quattro componenti), della Fondazione Casa di riposo G. Acquaviva di Pietragalla (un componente)?
C’è veramente di che dormire sonni tranquilli! Manca soltanto la Commissione per lo studio delle rotte degli uccelli e il Circolo per la tutela dei fichi secchi.
La verità è che attraverso questo escamotage di dare vita ad una pletora di enti del tutto inutili, si alimenta un modello di costruzione del consenso politico, sempre più vizioso e sempre più disinvolto, fatto di favori di scambio e clientele politiche, che finiscono per sottrarre risorse rilevanti agli interventi indispensabili nel campo della scuola, delle infrastrutture, dell’occupazione.
Siamo di fronte ad un vero e proprio esercito di “accontentati” con stipendi e indennità, a volte di vergognosa entità in una regione ancora afflitta da vaste sacche di povertà.
Di professionalità neanche a parlarne perchè, come è evidente, tali postazioni sono puntualmente appannaggio di coloro che non sono stati eletti al Parlamento, alla Regione, alle Province, ai Comuni, ecc. Fa eccezione, in questa tornata di nomine, soltanto il povero Peppino Molinari che ritenendosi anche truffato, oltre che trombato, in uno scatto di orgoglio, ha dignitosamente rifiutato la poltrona di Amministratore unico dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale (Ater) di Potenza. Però, non basta, se al contempo, non ci si adopera per sradicare seriamente il malcostume di un sistema politico che utilizza il potere acquisito per fare scempio delle regole democratiche e dell’utilizzo delle risorse pubbliche. Come in occasione delle nomine negli enti da parte del Consiglio regionale.
Quella parvenza di simulacro della democrazia cui è purtroppo ridotta la massima Assemblea territoriale, ha offerto una recitazione che nulla ha a che vedere con l’esercizio responsabile della gestione della cosa pubblica.
Ben milleduecento domande per entrare a far parte del “club delle nomination”. Aspiranti eccellenti, altri meno noti, molti assolutamente anonimi, tutti, però, rigorosamente catalogabili con il cartellino delle appartenenze che assicurano le nomination che potranno essere prese in considerazione. Neanche l’illusione che il proprio curriculum e le proprie capacità possano costituire gli elementi di valutazione per lo svolgimento delle specifiche funzioni e dei compiti relativi agli enti di cui si dovrà far parte. Altro che imparzialità e trasparenza. Si è giunti perfino a protestare pubblicamente, da parte dei Verdi, dell’Italia dei valori e degli altri cosiddetti “partiti minori” verso l’ingordigia e l’incetta di nomine appartenenti ai Ds, alla Margherita ed all’Udeur. Non da meno, una parte della minoranza che, anziché reclamare il rispetto delle corrette procedure, ha lasciato intendere di pretendere una equa spartizione nelle nomine da effettuare. Roba da primissima repubblica, altro che nuova prassi politica.
Si è nominati, in sostanza. Questa è la regola. Come i protagonisti del Grande Fratello, dell’Isola dei famosi, di Circus, di Pupe e secchioni, e via dicendo, nel campionario delle moderne demenzialità. D’altronde, il reality show, così come il Consiglio regionale, non è altro che una rappresentazione di situazioni drammatiche e umoristiche caratterizzate da una certa manovrabilità da parte della regia. L’esito finale è sicuramente fuorviante, diseducativo e preoccupante per l’intera collettività.
Il neurologo Rosario Sorrentino, membro dell’Accademia scientifica americana, afferma che alcuni reality show tendono a ridurre l’autostima dei giovani ed a causare in loro senso di insicurezza, improvvisi cambiamenti di umore e dei comportamenti alimentari, aumento dell’aggressività e dell’abitudine ad abusare di alcool e droghe. Una prospettiva che le future generazioni non si meritano e che richiede un grande cambiamento nella vita politica economica e sociale regionale.
“Sud-svegliati che è tardi…” scriveva Antonino Scuzza, grande personaggio e filosofo autodidatta lucano, a pochi noto, scomparso negli anni sessanta. E si poneva l’interrogativo: “il mio pensiero è assente, ma il tuo dov’è?” Per favore, non rispondete con un’altra nomination!


Gianmatteo del Brica

Comments:
Mi è parso di averti letto su un altro sito..... ma poi mi sono perso. L'argomento ero lo stesso....
Questa volta ti ho preceduto..... ho commentato un giorno prima sul mio blog le nomine regionali..... ma vedo che abbiamo identità di vedute.....
 
per astronik! Eh, ti è parso bene!

ehehe... vabè... visto che astronik ha invaso il mio posto di commentatore ufficiale di splinder mi intrudo velocemente anche io qui! Ma poi torno là.
Ovviamente SCHERZO!
E' stato un piacere conoscere sia te che astronik!
Un saluto a tutti e due!

p.s. Quanto alle vedute sulle nomination, no comment perché non le ho ben seguite né capite... leggo da voi e imparo... siam messi proprio male, eh? ;-)
 
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