lunedì, settembre 04, 2006

 

TIRANNIE

Taccuino n. 25
Quel tiranno del Direttore, non ne ha voluto proprio sapere di sospendere, in concomitanza con le meritate vacanze, la rubrica che mi è stata affidata. Che fare? Forse si poteva tentare un ammutinamento o cercare di far pressione sull’editore ma, alla fine, mi son detto, è pur sempre vero che il Brica appartiene alla categoria di coloro che ne sanno una più del diavolo e, pertanto, sono adusi a far di necessità virtù.
Eccomi qui, allora, puntuale come sempre, con i settimanali pensieri fuori e sopra le righe, ma senza rinunciare, al contempo, al relax ed al fascino di una vacanza in lidi lontani, che fanno sognare ancor prima di giungervi. Per fortuna! Perché ai tempi di oggi, quasi sempre, i sogni sono molto diversi dalla realtà. Anche di quella di una meta turistica tanto distante e particolare, come il vecchio Messico, da me scelto, nella convinzione di poter, almeno per un poco, frapporre una salutare barriera al campionario delle ossessionanti aridità nostrane.
Macchè! Se, oramai, la Cina è vicina, figuriamoci il Messico. Solo quando si è laggiù ci si rende conto che i lucani, con la scusa che la Basilicata è diventata una regione talmente “senza confini”, amano “sconfinare” laddove trovano città bellissime, grandiosità di paesaggi, affreschi di lagune colorate, scogliere coralline mozzafiato, oltre che attrezzati e moderni complessi turistici. Unico particolare, non di poco conto, è che a poter “sconfinare” sono soltanto loro, gli inclusi in quell’elite, nominale e formale, prodotta dalle svariate, e a volte, perverse combinazioni della società con la pubblica amministrazione. Si è sostanziato, ha preso piede e si è diffuso, così, quasi ovunque, il più grande mostro tentacolare mai riscontrato, il “PPS”, variopinto ed avviluppante “Partito della Pubblica Spartizione”. E’ questa la vera coalizione che giustifica le maggioranze di governo dei tanti Enti e delle varie Istituzioni. Perciò, nessun privilegio meritocratico o araldico e di nobile casato, ma solo ubbidienza e osservanza del codice di regime riconducibile all’arcata contraddistinta dallo stemma scudettato di azzurro con le ondine trasversali. Per chiunque ne risulti funzionale, prima o poi, giungerà una sicura gratificazione, che non è più quella del panettone natalizio per i figli dei dipendenti, contemplata nei contratti di lavoro di una volta, ma un lauto bonus economico, una deroga ad una norma di legge, un prestigioso incarico, un qualsiasi altro clientelare ammennicolo, fino a giungere, come nel caso in questione, ad un viaggio-vacanza premio in uno dei luoghi del “divertimentificio” globale.
E’ così, che anche da questa parte del globo, mi trovo a rubricare alla presenza inconsapevole di una folta rappresentanza di omaggiati corregionali, “vacanzieri di sostituzione”, colonnelli, marescialli, semplici portaborse, dei titolati generali della nostra cosa pubblica che, seppure affaticati dalle infinite e stressanti scomposizioni e ricomposizioni politiche di un intero anno, a causa di imprevedibili necessità locali, questa volta, hanno dovuto rinunciare agli spettacolari e pittoreschi scenari naturali, di vulcani, foreste, spiagge di bianca sabbia e di acque turchine.
Già, perché, in questa occasione, ai massimi esponenti politico-istituzionali, non è riuscito il giochetto di far credere al popolo lucano che il massimo della vita consiste in qualche manifestazione che la Regione e il Comune capoluogo organizzano per i cittadini in vacanza, in attesa che essi ritornino dagli esclusivi e riservati luoghi di soggiorno estivo. Chi poteva prevedere, infatti, che da iniziative come la “notte della luna” e il “bicentenario di Potenza capoluogo” potessero scaturire polemiche e critiche a non finire, tanto da consigliare ai principali rappresentanti del PPS di rinunciare a partire, per presenziare alle proprie manifestazioni e parate, organizzate, si capisce, con l’intento di rafforzare un regime sempre più tirannico.
Ma vi sono tirannie e tirannie! Ben venga, dunque, alla fine, quella del nostro Direttore di testata, che corrisponde ad un profondo attaccamento al proprio senso del dovere ed al proprio impegno per contribuire a far crescere gli spazi di libertà e di democrazia. Molto diversa è, invece, la tirannia dell’attaccamento al potere ed alle poltrone, alla base della strategia del Partito della Pubblica Spartizione.
Qui, dove mi trovo, la frase più famosa è “Mexico es grande y grande es su destino”, ma non per questo, la Basilicata che è piccola, deve essere condannata ad un piccolo destino.

Gianmatteo del Brica

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