giovedì, agosto 17, 2006

 

PARADOSSI

Taccuino n. 14
Anno 2036. Molte società costituite all’inizio del millennio sono giunte a scadenza. La Basilicata come entità istituzionale-geografica non esiste più e rientra nel mandamento del Basso-Vendo (così chiamato in omaggio a Bassolino e Vendola, che per primi, in qualità di governatori regionali, aprirono la strada per la costituzione di quello che sarebbe diventato il più rigido sistema di governo del terzo millennio: quello dei “Mutanti”). Già, perché oramai è chiaro che gli iniziali conquistatori del potere, non erano veramente ex comunisti e neanche ex democristiani ed ex socialisti, ma soltanto famelici esseri di un altro pianeta, presentatisi alle popolazioni nostrane sotto mentite spoglie.
Se fosse stato un ex comunista, D’Alema, mai si sarebbe sognato di mettere in atto un piano di conquista del Ministero adocchiato, attraverso l’esclusione dal governo del suo segretario Fassino. Altro che passo indietro dalla candidatura a Presidente della Repubblica; quella era semplicemente una diabolica mossa tattica per spianarsi la strada ministeriale a danno degli altri suoi compagni di partito.
Se fosse stato ex democristiano, Prodi, mai si sarebbe sognato di fare patti non concordati o in disaccordo con la Chiesa, come quello sulle unioni omosessuali.
Se fosse stato ex socialista, Bobo Craxi, mai si sarebbe appattato con i giustizieri di suo padre, mistificando e mortificando la bandiera del riformismo.
“Mutanti”, fautori di un mondo reale dominato dall'intolleranza, dall'avidità e dalla sopraffazione, dove ognuno sparla dell'altro e dove le parole “amicizia” ed “onestà” hanno perso del tutto il loro significato. Ecco cos’erano veramente gli interpreti dell’indecifrabile scena politica di inizio secolo. Non se n’era accorto Berlusconi, ma non se n’erano accorti neanche i nostri piccoli soldatini di provincia, puniti dalla loro stessa furbizia di basso cabotaggio.
Al governo della regione periferica del mandamento del Basso-Vendo non ci sono, infatti, gli eredi di Bubbico e De Filippo, ma un sofisticato elaboratore post-elettronico, consultabile collegandosi con il proprio chip cerebrosensibile, al decoder 40-38-0-&-15-48-0. Esso è denominato “S.V.”, che non sta più per “signoria vostra” ma per “sottosuolo vuoto”. E se ne capisce la ragione, oggi che risulta chiaro l’ordine mondiale strategicamente disegnato a quella epoca. Con il mondo arabo destinato all’autodistruzione, il più grande giacimento di petrolio mondiale risultava esattamente quello della Basilicata. Una realtà già abituata dalla storia ad essere maltrattata e sottomessa, e quindi a basso gradiente conflittuale. Occorreva soltanto precostituire le condizioni per rendere innocua la sua popolazione. Fu così, che con il facile addomesticamento di Sindaci, Presidenti, Dirigenti e Segretari di allora, si diede vita al progressivo impoverimento e spopolamento di quel territorio per farlo diventare un parco recintato e rigidamente controllato: il parco delle ferite. Quelle della natura e quelle della società. Niente più turisti alla scoperta di luoghi incontaminati, niente più ricettacolo di prodotti agroalimentari di qualità, niente più testimonianze di una cultura antica e di sapienti tradizioni. All’interno del parco, soltanto sofisticate apparecchiature per l’estrazione del petrolio e piccole riserve antropologiche destinate ad allietare i soggiorni estivi dei comandanti mutanti. Non di rado, ad esempio, nel bosco della Grancia, capita di vedere gli X-Men a capo del regime, dal Romano “Professor X” al Massimo “Colosso”, sollazzarsi allo spettacolo della Storia bandita, interpretata dai vari Boccia, Bubbico, De Filippo, Nigro, Altobello, Fierro, Folino, Santarsiero, condannati a svolgere in eterno il ruolo di figuranti senza voce in capitolo. Figuriamoci tutti gli altri! Soltanto Rocco Colangelo, non si sa come e perché, ancora una volta, risulta scampato al triste destino, collocandosi come ampia testa a guardia dei suoi ex colleghi. Tutto il resto del vecchio esercito di cartone è stato annichilito, vittima della propria inconsistenza e del madornale peccato di barattare il grande patrimonio di risorse territoriali e culturali in cambio di improbabili tornaconti. E così, la Basilicata è stata depredata, la Basilicata è stata occupata. Tuttavia, resiste, negli angusti spazi della fredda e cinica politica diffusa dai mutanti, un irriducibile drappello di briganti fautori dell’idea del recupero dell’identità e di una sana idealità politica. Sono loro l’ultimo baluardo alla definitiva resa di una terra che possiede le ricchezze sufficienti, a partire dal petrolio, per garantire agiatezza e benessere alle future generazioni che la abiteranno dopo la sconfitta dei mutanti. Così sarà rimosso l’odioso paradosso del peccato che per tanto tempo i lucani hanno dovuto scontare, pagando a caro prezzo quella benzina di cui è fornito il generoso sottosuolo regionale. E così, sarà anche smentita la storiella del petrolio che non ha creato benessere perché porta sfiga. Altroché, la vera sfiga, egregie “signorie vostre” che avete inutilmente posato le vostre terga sugli scranni del comando, è che proprio qui doveva crescere il cavolo sotto il quale siete nati?
Gianmatteo del Brica

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