giovedì, agosto 03, 2006
L'ARTE DELLA FALCONERIA APPLICATA ALLA POLITICA

Cos’è, infatti, se non l’arte della falconeria applicata alla politica, la situazione che, oramai da molti anni, si sta vivendo sul piano economico e sociale in Basilicata, nel momento in cui i lucani diventano sempre più poveri (come i falchi affamati) e sempre più destinatari di piccoli interventi assistenziali e clientelari (come il pezzettino di carne concesso ai falchi).
Chi ha avuto modo di assistere alla Grancia allo spettacolo di falconeria, si sarà accorto che quei bellissimi rapaci ubbidiscono all’abile maestro falconiere anche in virtù del fatto che, prima dello spettacolo, quegli uccelli rimangono al digiuno e, quindi, vengono spinti in una condizione di bisogno, provocato ad arte proprio per farli meglio ubbidire.
Ebbene, allo stesso modo, cioè affamate da una politica che ha inutilmente sperperato enormi risorse finanziarie, le famiglie lucane, in questi anni, secondo i dati delle statistiche ufficiali, sono diventate sempre più povere, tanto è vero che il 28,6% di esse non raggiunge il reddito di 920 euro, stabilito come soglia di povertà per una famiglia di due persone e, come se non bastasse, secondo le proiezioni di Unioncamere, nel 2006, pur prevedendosi una buona ripresa dell’economia delle regioni italiane, la Basilicata segnerà un peggioramento del -4,3% rispetto al 2005.
La conseguenza sarà che agricoltura, industria, commercio, artigianato, turismo, continueranno ad arretrare a conferma di una politica sbagliata portata avanti dai nostrani “Roderigo di Castiglia” che corrispondono ai nomi di Bubbico, Santarsiero, Carelli, De Filippo, Altobello, Nigro, e dell’incapacità di valorizzare le rilevanti risorse regionali, a partire dal petrolio e dall’acqua.
D’altronde, finora, le uniche iniziative proposte e propagandate dalla Regione e dalle Provincie, sono quelle del contributo di cittadinanza solidale e del credito etico, che si configurano esattamente come un timbro delle istituzioni sulla povertà dei cittadini lucani e che nella pratica di attuazione suscitano molte perplessità. Al di là dell’entità irrisoria dei contributi, di questi provvedimenti, infatti, i maggiori benefici andranno non ai cittadini ma alle banche, nel caso del credito etico ed agli apparati di potere, nel caso della cittadinanza solidale. Difatti, guarda caso, i beneficiari dovranno impegnarsi a partecipare a specifici progetti di orientamento e formazione professionale gestiti dai Comuni e dagli enti delle Provincie ed è facile prevedere che proprio ad essi andrà una rilevante fetta dei 41 milioni di euro destinati a tale iniziativa, mentre, come per i falchi, ai cittadini si chiederà di volare in cambio di un piccolo assaggio delle grandi pietanze, che continuano ad essere riservate solo agli amici fidati di corte.
E meno male che per fortuna non è più in vigore la legge “Contra jogulatores obloquentes” di Federico II che permetteva di punire, bastonare ed ammazzare chi osava criticare anche provvedimenti ingiusti ed inadeguati come quelli in discussione. Ma tutte le scorribande dei diavoli in terra sono destinate a finire perché, come si sa, le gambe delle bugie sono sempre corte di fronte a chi è capace di essere forte e coriaceo. Parola di Gianmatteo.