martedì, agosto 15, 2006

 

GRAZIE, PERCHE?

Taccuino n. 12
Thanks, merci, gracias, danke, obrigado. Grazie in tutte le lingue. E’ vero, il messaggio di ringraziamento che meglio rappresenta quanto è capitato alle elezioni, è proprio quello dell’Unione rivolto agli italiani all’estero. E’ grazie a loro, infatti, che i contendenti di Berlusconi hanno potuto racimolare una striminzita vittoria alle ultime elezioni.
Anche le nostre città sono imbrattate, nei posti più incredibili, da migliaia di manifesti dei principali partiti, con la sola scritta, Grazie! Ma grazie, perchè? Per quale favore ricevuto? Secondo logica, non per il voto, perché ognuno, quando ha votato lo ha fatto con l’intento di creare le condizioni migliori per se stesso e per la propria comunità. E poi, scusate, partiti e candidati, onorevoli e senatori, non avevate affermato che quella che si stava conducendo era una battaglia di civiltà e di progresso a favore del popolo italiano? Se era veramente così, allora, dovevano essere proprio quelli che vi hanno votato, e non viceversa, a farvi giungere i loro ringraziamenti, per esservi messi a disposizione di una nobile causa che ha richiesto e richiederà coraggio e sacrificio. Altroché! La verità è che questi ringraziamenti sono fuori luogo ed inopportuni per molti motivi. Innanzitutto, perché con questo tipo di legge, senza preferenze e con il risultato già scontato in base all’ordine di posizione nella lista, nessun merito particolare può essere attribuito a coloro che sono stati eletti; spesso mogli, fratelli, cugini e affini, come ben sanno Fassino, Bassolino, Mastella, Pecoraro Scanio e molti altri boss della politica. In secondo luogo, perché si tratta di un esempio di inciviltà perpretato proprio da coloro che sono stati appena chiamati a rappresentare la legge e il popolo. Purtroppo, l’affissione indiscriminata ed abusiva, senza pagare neanche i diritti di affissione avviene, puntualmente, tra l’indifferenza se non addirittura la tolleranza delle Istituzioni che, ancora una volta, dimostrano di essere al servizio del potere e non del bene comune.
Che poi si mettano ad imbrattare i muri perfino i partiti dei Verdi e dei Comunisti Italiani, sinceramente, suona come una stridente contraddizione per la coppia Pecoraro Scanio-Diliberto, tanto brava a spargere anatemi contro chicchessia possa essere sospettato di attentare all’ambiente ed al rispetto della legalità, quanto irrispettosa di ogni regola civile e democratica quando tocca a loro dare il buon esempio. Morale: non sono diversi dagli altri, ma solo più falsi e furbi. E pensandoci bene, non c’è che dire, i governanti di oggi sono veramente molto più furbi di quelli di una volta. Infatti, oggi, ad elezione avvenuta, essi se la cavano soltanto con l’affissione, finanche illegale, dei manifesti di ringraziamento. Una volta, invece, era doveroso ringraziare l’elettorato con grandi feste, per l’intera cittadinanza, organizzate a spese di coloro che erano stati eletti. E così, quanto meno, gli elettori almeno un piccolo riscontro lo ottenevano immediatamente dai candidati eletti al Parlamento: una bella pasta e fagioli, con dell’ottimo soffritto e fiumi di vino ad inebriare lo spirito di vinti e vincitori.
Adesso, purtroppo, con questa deprecabile trovata dei manifesti di ringraziamento, neanche più un panino con la scapece ed una mezza birra e gazzosa, ma soltanto un freddo messaggio incollato ai muri, a conferma del profondo distacco che orami esiste tra la politica e la gente. Ma può bastare il messaggio di un manifesto, una specie di piaggeria tardo piccolo borghese che dietro la parvenza di buona educazione nasconde tanta superficialità e soverchia arroganza? E’ difficile crederci. E’ ben altro ciò che ci si aspetta da Boccia, Viceconte e tutti i parlamentari, i quali sbagliano, se pensano che basta il Grazie sui manifesti per garantirsi la benevolenza del popolo lucano; ciò che si chiede, invece, è innanzitutto l’impegno e la capacità di ben rappresentare e tutelare gli interessi dei cittadini. Non sempre si può approfittare della confusione che regna nel quadro politico ed istituzionale e nessuno può escludere, che alla prossima tornata, si possa reagire proprio come fece Diogene con Alessandro Magno che gli domandava se poteva fare qualcosa per lui: “Si, puoi fare qualcosa per me. Scansati che mi fai ombra.". Vuoi vedere che alla fine ha vinto proprio chi ha perso?
Gianmatteo del Brica

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