Taccuino n. 4
Evviva! Ora ci siamo anche noi tra i primi al mondo. La Coca Cola è il marchio più famoso del pianeta e, ora, finalmente, l’acqua minerale lucana ne entra a far parte, con buona pace di tutti. Della famiglia Traficante, del governo regionale, dei sindacati e perfino degli ideologi della politica. Che diamine, si dirà, bisogna pur adeguarsi ai tempi. I gusti sono cambiati, la società è progredita, l’economia si è globalizzata e neanche i partiti sono più gli stessi. Peccato che alcuni politici sì; quelli affezionati al potere non cambiano, a costo di cambiare idea. Appunto! Quante volte nel passato abbiamo ascoltato dai partiti della sinistra, del Pci in primo luogo, accuse di ogni tipo alle multinazionali in generale, ed alla Coca Cola in particolare, colpevole di impersonificare il male del potere finanziario e dello sfruttamento delle popolazioni. Quanti sermoni abbiamo dovuto sorbirci con l’indice puntato ad essere additati come servi del padrone. Oggi, si legge sul sito internet del Senatore Piero Di Siena che “…l’acquisizione da parte della Coca-Cola dei marchi della Traficante a Rionero non necessariamente costituisce un dato negativo. Da ciò potrebbe, anzi, derivare un ulteriore sviluppo del settore delle acque minerali della zona del Vulture”, e ancora: “…ora, è evidente che non vi sono alternative a quello dell’ingresso dei grandi gruppi nel settore delle acque minerali del Vulture.” Stesso tenore di dichiarazioni da parte dei sindacati notoriamente collaterali ai partiti del centro sinistra. Ma scusate, vien da chiedere al Brica e forse a tanta altra gente: non era esattamente questo, cioè di impedire la colonizzazione dell’economia lucana, il compito che vi eravate assunti con la conquista del governo delle istituzioni? Non era forse lo sviluppo autopropulsivo di Bocciana memoria il vostro riferimento politico-programmatico? E che fine hanno fatto le promesse ripetute al popolo lucano alla vigilia di ogni elezione? Sia chiaro, per il Brica, le truffe non sono ammesse, neanche quelle di tipo culturale e politico; perciò, riprendetevi i vostri sermoni e modificate i vostri messaggi, perchè la Basilicata che sa governare non è certamente questa. C’è da essere, inoltre, curiosi di sapere come si comporteranno, Di Siena e gli altri supporter dell’iniziativa, quando le squadre della REBOC, cioè la Rete Italiana Boicottaggio Coca-Cola, di cui ne fanno parte, tra gli altri, Il Manifesto, la Federazione di Roma di Rifondazione Comunista, i Social Forum, i Comunisti Italiani, la Fgci e, perfino, il Municipio di Roma, tenteranno di boicottare le acque minerali lucane; da che parte staranno? Ritorneranno ad essere contro le multinazionali cattive che sfruttano i poveri, oppure giureranno di non bere mai più Coca-Cola e acqua minerale del Vulture? Bel dilemma! Ma, a proposito di giuramenti, siamo in attesa di quello del Governatore, De Filippo, il quale, da primo tutelatore degli interessi dei cittadini lucani, dovrebbe giurare ad essi che nessun finanziamento pubblico destinato alle imprese lucane sarà concesso alla Coca Cola. Ma sarà così? O è più probabile, che ancora una volta, si verificherà il paradosso che la piccola e povera Basilicata finirà per finanziare le grandi e ricche industrie che giungono sul nostro territorio. E’ stato così con la Parmalat, la Barilla, la Fiat, la Ferrero, le compagnie petrolifere, e non vorremmo che i soldi del propagandato “distretto agroindustriale del Vulture”, alla fine finissero per andare nelle casse della multinazionale in questione, magari in cambio di qualche piccola royalty-benefit o di qualche posto di lavoro in raccomandazione. Vabbè che anche la canzone di Vasco Rossi non lascia dubbi: “…Coca Cola e sei protagonista”, però un dubbio rimane! Vuoi vedere che la squadra dei colossi industriali, commerciali e finanziari che gioca in Basilicata, grazie alla benevola accondiscendenza dei nostri governanti, finisce per costituire un vantaggio per tutti, tranne che per i cittadini lucani?
Gianmatteo del Brica
# posted by gianmatteo del brica @ 1:51 AM
